Ali, Anan e Mansour Liberi! Aggiornamento.

Ieri, dopo 5 mesi, Mansour Doghmosh, ingiustamente detenuto presso il carcere di Rossano Calabro, a circa 800 km da dove viveva al momento dell’arresto, ha potuto riabbracciare i suoi 3 figli e la moglie Mays.

Questo lungo viaggio, dall’Abruzzo alla Calabria, è stato possibile grazie allo sforzo collettivo di un Gruppo di Solidarietà del Centro Italia (Teramo, L’Aquila e Roma).

A seguito dell’incontro, la moglie ha confermato che Mansour è in buone condizioni fisiche, ma profondamente provato e preoccupato per la sua famiglia, e per il genocidio che sta colpendo la Palestina.

Attraverso il Gruppo, Mansour invia direttamente un forte e fraterno abbraccio, a tutti coloro che stanno manifestando la loro solidarietà umana, inviandogli lettere e dando appoggio alla sua famiglia.

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